Cuglieri è un comune di 3.146 abitanti della provincia di Oristano.
Situato nella Sardegna centro-occidentale, nell’ambito della provincia di Oristano, Cuglieri, disteso su un altura con barriera dei rilievi del Montiferru alle spalle, guarda il mare verso cui il suo territorio declina con una costa ora aperta in piccole baie o lunghi litorali sabbiosi ora aspra e selvaggiamente inaccessibile.
La natura è stata generosa con Cuglieri: nel suo territorio, che con 121 chilometri quadrati è il più vasto della provincia di Oristano, raduna montagne, fitti boschi, fiumi e sorgenti, spiagge, imponenti scogliere, e il fascino dei luoghi gareggia con quello di una lunghissima storia. I cui segni vanno dai nuraghi alle città scomparse, ai castelli, a splendide chiese, a una tradizione di grande valore.
La presenza di approdi, l'abbondanza di corsi d'acqua perenni e di cacciagione favorirono l'insediamento umano nel territorio di Cuglieri fin da tempi assai remoti. Al Neolitico (7500-3000 a.C.) risalgono le Domus de Janas di Serruggiu, Pittudi e Fanne Massa. Il più recente ritrovamento risale al 1985: si tratta di una domus situata all'interno della borgata di S. Caterina. Risalgono invece al periodo megalitico (2.000-1.700 a.C.) il dolmen di Monte Laccana e vari altri sparsi sulle pendici del Montiferru cuglieritano. A partire dal 1600 a.C. compaiono i nuraghi, particolarmente concentrati nella zona di Sessa. Sono tutti nuraghi monotorre, ad eccezione di Oragiana e Orakeris, quadrilobati e di Nuraghe Maggiore, Nurgheddonis e Oratanda, trilobati.
In epoca storica approdarono sulle coste i Fenici. All'interno, sorse la città di Cornus, dapprima colonia fenicia e successivamente importante presidio militare e scalo commerciale cartaginese. Il contrasto tra Roma e Cartagine per la supremazia del Mediterraneo, in Sardegna ebbe Cornus come protagonista della estrema difesa dei Sardo-Punici contro l'esercito Cornus romano che vittorioso assunse il dominio. Cuglieri continuò probabilmente ad essere un centro commerciale importante, in posizione centrale sulla strada litoranea che collegava Othoca, Tharros, Bosa, Garbia e Turris. Nei secoli seguenti si verificò uno spostamento della popolazione, gli abitanti fondarono "Gurulis nova", l’attuale Cuglieri.
Nacque anche il nuovo centro di S. Caterina di Pittinuri, poi in gran parte abbandonato in seguito alle incursioni saracene.
Agli inizi del '900 Cuglieri, pur avendo perso il ruolo di capoluogo di provincia, rimase un paese fiorente e prospero. Godeva di servizi pubblici come l'ufficio postale, la banca ed era anche sede dei Carabinieri. Tutto il paese era servito dalla rete idraulica e fognaria e dalla illuminazione pubblica. Diversi gli esercizi commerciali: negozi di tessuti, di mobili, e di alimentari, vi erano barbieri e calzolai, tabacchini e bar (zilleri), e anche un noleggio di carrozze e un albergo-trattoria. Il Comune era collegato a Oristano con una strada nazionale, a S. Lussurgiu, a Scano Montiferru e a Tresnuraghes con una strada provinciale. Poiché quest'ultimo paese aveva la stazione ferroviaria, il Comune aveva istituito un servizio di corriera giornaliera. I dintorni di Cuglieri erano coronati di ulivi che occupavano più di 500 ettari di terreno. I pascolierano ricchi: si allevavano bovini, ovini e caprini; due caseifici, molti mulini idraulici per cereali, e tre concerie.
Nel 1927 Cuglieri divenne sede del Pontificio Seminario Regionale; affidata da Pio XI ai Gesuiti, questa importante istituzione ecclesiastica prosperò fino alla chiusura, decisa nel 1970. L’ex residenza è oggi di proprietà della Regione Sardegna.